La gestione del rischio è il passo più importante, quello che veramente fa la differenza. Molte persone si sono letteralmente rovinate perché non hanno saputo gestire il rischio nei propri investimenti, magari comprando azioni e tenendole in portafoglio nonostante continuassero a scendere facendo aumentare le perdite, convinte che un giorno sarebbero risalite.
Se soltanto avessero limitato le perdite in modo strutturato, sarebbero riuscite a evitare perdite agghiaccianti, compromettendo anche le operazioni eseguite in modo corretto.
Per gestire efficacemente ed intelligentemente il rischio è necessario seguire due fattori di successo:
- Definire il rischio in percentuale per ogni operazione eseguita
Come fare: Per ogni investimento è necessario stabilire quanto può essere la perdita % massima sostenibile (questa non dovrebbe mai superare il 2-3% per singola operazione). - Determinare la perdita massima sopportabile in un periodo di tempo stabilito
Come fare: Definire la perdita % massima sostenibile in un determinato lasso di tempo, in virtù di un determinato profitto % atteso.
Ad esempio, se si decide di non rischiare più del 2% del capitale per singola operazione, l’8% su base trimestrale, in virtù di un profitto atteso del 13% nello stesso periodo.
Conclusione
Adottando questi due criteri si avrà la piena padronanza della parte liquidità destinata alla “crescita”, investita perciò con un profilo più aggressivo, limitando comunque le possibili perdite. Così facendo bisognerà impostare un breakeven point, un “rischio limite” chiaro ed identificato, lasciando correre i profitti nel tempo in modo illimitato.
Questo è il giusto modo per gestire il rischio ed è quello che fanno i più autorevoli investitori. Perché non fare come loro?
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