Per appurare a grandi linee il concetto economico di Carlo Cottarelli, classe 1954, cremonese di nascita, premier da poco incaricato di formare un sostitutivo governo dal presidente della Repubblica Mattarella, non occorre interpretare articoli o studi accademici particolarmente complessi. Basta interpretare le recensioni e le sintesi del suo ultimo saggio, uscito nel gennaio trascorso, il quale si intitola “I sette peccati capitali dell’economia italiana”. cottarelli idee economia
E’ lì che viene orientato in sintesi il Cottarelli-pensiero. Le sue osservazioni sui problemi che affliggono il sistema prolifico italiano e che impediscono al nostro Paese di proliferare. I sette peccati capitali dell’amministrazione tricolore, per il neo premier sono l’evasione fiscale, la corruzione, la troppa burocrazia. E tuttora la lentezza della magistratura, la recessione demografica, la discrepanza tra Nord e Sud e la difficoltà a convivere con l’euro. cottarelli idee economia
Per il presidente delegato il quesito non è l’euro ma l’incompetenza dell’Italia di avere una banconota in comune col resto del Vecchio Continente. Si tratta quindi di un’analisi opposta riguardo a quella della nuova maggioranza parlamentare fuoriuscita dalle elezioni del 4 marzo scorso, l’asse tra Lega e 5Stelle che avrebbero voluto presentare al ministero dell’economia una personalità euroscettica come Paolo Savona.
La categoria B dei no euro cottarelli idee amministrazione
Ed è proprio questa condizione sulla moneta unica di Cottarelli che fa ben comprendere quanto sarà difficile, se non insostenibile, per il suo governo trovare l’appoggio delle Camere oggigiorno dominate proprio dalla preminenza giallo-verde, cioè dal partito di Matteo Salvini e dal movimento guidato da Luigi Di Maio. Per il presidente del consiglio, il quale ha lavorato a lungo come economista e dirigente al Fondo Monetario Internazionale, abbandonare l’euro è un po’ come scegliere di regredire in categoria B con la consolazione di poter stare poi in alto nella graduatoria, viceversa che rimanere nella serie A dei paesi più ricchi.
Tuttavia, più che le idee sull’euro, a scindere il nuovo premier dalla maggioranza giallo-verde è la sua visione delle politiche del bilancio pubblico. Cottarelli, soprannominato Mr. Forbici allorquando era commissario per la revisione della spesa dello Stato, è appunto un simpatizzante del rigore nei conti. Secondo lui, l’Italia dovrebbe ottenere il pareggio di bilancio prima che finisca il quantitative easing, ossia il piano di acquisto dei titoli di stato dell’Eurozona, con cui laBanca Centrale Europea (Bce) ha riportato equilibrio sui mercati dopo la crisi dello spread del 2011-2012. cottarelli idee amministrazione cottarelli idee economia cottarelli idee amministrazione