Viene chiamato tasso di cambio di una valuta il corso, cioè il valore di quest’ultima rispetto ad un’altra valuta. Capita spesso che si senta parlare di parità tra due valute. Bisogna qui intendere “tasso di cambio” e non “parità”, che significa “uguaglianza”.
I vari tassi di cambio delle valute variano enormemente e possono anche differire secondo il mercato sul quale vengono quotati.
Si distinguono però i tassi di cambio fissi dai tassi di cambio variabili. Ecco alcune spiegazioni su questo argomento.
I tassi di cambio fissi
I tassi di cambio fissi derivano da un accordo tra due stati che decidono così una specie di parità fissa tra le loro due valute. È quindi solo lo stato che batte la valuta in oggetto che può decidere di modificare questo tasso di cambio, sia svalutando che rivalutando la valuta. Ovviamente lo stato coinvolto non può decidere totalmente del tasso di cambio della sua valuta. Infatti i tassi di cambio delle valute che vengono considerati dagli altri stati troppo elevati o troppo bassi possono essere oggetto di attacchi sul mercato dei cambi allo scopo di obbligare lo stato che ha emesso la valuta in questione a rivedere la propria valutazione.
I tassi di cambio variabili
I tassi di cambio variabili, invece, vengono determinati dalla domanda e dall’offerta definite sul mercato dei cambi.
Questo mercato, chiamato anche Forex, è un mercato internazionale e completamente informatizzato.
Si distinguono anche i tassi “spot” o “a pronti” dai tassi “forward” o “a termine”.
Per i tassi “spot”, si intendono gli acquisti e le vendite immediati di valute.
In questo caso le valute vengono consegnate in un lasso di tempo approssimativo di due giorni lavorativi.
I tassi “forward”, invece, corrispondono ad una transazione con data di scadenza più avanzata. La consegna non viene quindi fatta immediatamente ma il prezzo di acquisto e di vendita vengono negoziati e fissati in anticipo.
Come detto in precedenza, i tassi di cambio delle valute vengono fissati nella maggior parte dei casi dall’equilibrio tra la domanda e l’offerta.
Ciò significa che se la domanda è più forte dell’offerta, il valore della valuta aumenta. Viceversa, se la domanda è inferiore all’offerta, il valore della valuta cala.
Peraltro bisogna considerare che la valuta di un paese è in qualche modo un credito detenuto dalla banca centrale del paese in questione. Conseguentemente per queste banche detenere delle valute straniere significa che hanno un credito verso il paese che ha emesso queste valute.