La sterlina? Riprenderà quota, ma non subito. Meglio dunque attendere ancora un po’ prima di entrare nella valuta britannica con posizioni chiaramente long, visto e considerato che nel breve termine non è possibile escludere qualche calo ulteriore nelle quotazioni del pound. A sostenerlo, sono gli analisti di Morgan Stanley in una recente analisi diramata ai propri clienti: vediamo insieme quali sono gli spunti principali che gli analisti della banca hanno voluto evidenziare.
Morgan Stanley: comprare la sterlina tra qualche mese
Gli strateghi Forex della banca d’investimento globale Morgan Stanley hanno dichiarato ai propri clienti in un aggiornamento delle previsioni di cambio a metà anno, che si stanno preparando ad acquistare la sterlina, ma non subito: gli analisti ritengono infatti che vi sarà un’ulteriore svalutazione nei prossimi mesi, superata la quale le previsioni della sterlina sono chiaramente rialziste.
L’invito degli analisti suggerisce che una tendenza al ribasso a lungo termine nella sterlina potrebbe essere sul punto di finire, con gli strateghi che indicano che un positivo negoziato sulla Brexit e gli aumenti dei tassi di interesse della Banca d’Inghilterra nel 2019 potrebbero essere dei fattori trainanti di un ripresa sostenuta nella valuta.
Hans Redeker, stratega della Morgan Stanley & Co. International PLC di Londra, afferma in particolar modo che i propri modelli mostrano chiaramente che GBP è una delle valute più sottovalutate del G10, aggiungendo che “se le prospettive di un accordo soft-Brexit aumenteranno potenzialmente più avanti nel corso dell’anno, e soprattutto in prossimità della scadenza del biennio, le valutazioni di GBP diventeranno sempre più allettanti, consentendo alla valuta di rialzarsi, in particolare con il riemergere dell’USD”.
Ricordiamo che la sterlina ha riscosso un successo significativo sulla scia dell’esito del referendum sulla Brexit nel giugno 2016, e che il procedere dei negoziati sulla Brexit da una parte e la crescita dell’economia locale dall’altra, potrebbero essere ottime locomotive per trainare ulteriori rimbalzi contro dollaro e euro.
Tuttavia, mentre siamo praticamente arrivati a superare la metà del mese di maggio, ci sono ora dei segnali che la recente ripresa della valuta possa essere finita, in concomitanza con una condizione di rallentamento della crescita economica, portando alcuni analisti a suggerire che la sterlina potrebbe aver già messo in cassa i suoi massimi del 2018. In effetti, Morgan Stanley stessa ha ritenuto che la sterlina dovrà fare i conti con alcuni grattacapi a medio termine, in grado di pesare sulla sterlina nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, guidando la moneta a livelli ancora più convenienti rispetto al dollaro e all’euro.
“Anche la sterlina britannica si trova nel bel mezzo della fase finale, con l’aumentare della volatilità azionaria, la crescita interna e l’incertezza che aumentano man mano che ci avviciniamo alla fine del biennio di negoziati sulla Brexit” – afferma Redeker.
L’analista nota come l’economia del Regno Unito sia fortemente dipendente dal sentimento degli investitori stranieri ed è quindi vulnerabile “al ritiro dei fondi esteri a causa della contrazione delle condizioni globali di liquidità e dell’aumento della volatilità, in un momento in cui l’incertezza della Brexit potrebbe crescere durante l’autunno, avvicinandosi la di Brexit” – aggiunge ancora Redeker.
Nel frattempo, gli stessi economisti di Morgan Stanley prevedono un rallentamento dei consumi che porterà la crescita del Regno Unito a un punto morto, “riducendo il ritorno sull’investimento sulle attività in GBP”. “A nostro avviso, per aumentare la sua attrattività come destinazione di investimenti, GBP dovrebbe indebolirsi”, aggiunge Redeker.
Acquistare dopo la prossima svalutazione
Ad ogni modo, mentre i rischi a breve termine rimangono, è necessario notare che alla fine qualsiasi ulteriore debolezza non potrà che aggravare la sottovalutazione della sterlina e, dunque, presentare alla comunità speculativa dei livelli ancor più avvincenti da cui acquistare la valuta britannica prima del suo rimbalzo.
“Dopo il deprezzamento della sterlina in previsione per quest’anno, la coppia GBP / USD a 1,32 sarebbe inferiore di circa il 7% al suo valore equo di PPP e il TWI a GBP sarebbe di circa il 10% inferiore ai livelli pre-Brexit”, afferma Redeker. Morgan Stanley ritiene che “un possibile accordo sulla Brexit, l’aumento dei tassi reali nel Regno Unito, valutazioni valutarie interessanti e debolezza del USD dovrebbero aiutare la coppia GBP / USD a risalire verso 1,55 entro la fine del 2019”. Le previsioni mostrano che la coppia GBP / USD potrebbe scendere a 1,32 nel terzo trimestre 2018, in previsione di una ripresa a 1,37 entro fine anno. Il tasso di cambio EUR / GBP è pari a 0,92 nel terzo trimestre 2018, un obiettivo che potrebbe essere conseguito fino al primo trimestre del 2019. Un calo a 0,89 potrebbe essere stimabile entro la fine del 2019.